Forse voi non vi ricordate, la Bea non era ancora nata ed eravamo solo in 3. Frequentavo la nonna Francesca assiduamente, ogni tanto mi vengono in mente le scemenze che diceva, io ero piccola e ridevo per ore.
Le perle di nonna F. #1
interno giorno, nonna F. seduta accanto alla finestra, M. seduta sul tappeto sotto il tavolo del soggiorno
nonna F. : Per fotuna siete nate a San Pellegrino
M. : Perchè?
nonna F. : Pensa se nascevate a Trescore.
M. : ... e allora?
nonna F. : Eravate tre-scoresine
BLOG delle SST, ovvero Super Sorelle Tassi: Maria, Michela, Margherita, Beatrice! Sanpellegrinesi di nascita, ormai disperse per l'Italia ma con il cuore sempre nella mitica Val Brembana
domenica, settembre 26, 2010
riciao e la storia dell'armadio
ciao bimbette
ho levato un sacco di spam dai commenti.
Forse non hanno capito che siamo 4 femmine ma ci mandano un sacco di proposte per comprare viagra. BAH.
Siete passate a casa mia, ma forse non avete capito perchè abbiamo ancora tutti i vestiti negli scatoloni. Perchè non ho l'armadio. Ma voi avete visto un armadio mezzo montato, è vero. Allora vi racconterò la storia di Stronzo, l'armadio che non ne voleva più sapere.
Stronzo è stato comprato già di seconda mano da un tizio che voleva andare a vivere in Giappone. Aveva già fatto una vita di famiglia e si è sentito abbandonato. Quindi l'abbiamo adottato per il suo rapporto prezzo / qualità. Certo, era già in origine un mobile di seconda classe, ma era ben tenuto e facile da montare. Trasportato quindi nella casa vecchia, ha reso servigi fino a questo trasloco. Smontato e pulito, Stronzo è stato trasportato da me e Andrea giù per le scale della casa di Milano dal 5° piano fino al furgone in strada, sono 10 pezzi alti 240 cm, abbiamo fatto 10 volte le scale. L'abbiamo caricato e portato a Bergamo, custodito gelosamente ogni vitina o cernierina in un'apposita scatoletta. Lo rimontiamo a Bergamo e siamo quasi alla fine. Una cerniera di Stronzo inizia a sputare viti ogni volta che si apre l'anta, i tiranti del fondo strappano la spalla e sbriciolano il finto legno. Imprecando, corro al riparo da prontosoccorso con squadrette e piastre metalliche, a protesi dei tiranti. Ma Stronzo non ne vuole sapere, si accascia strappando anche le viti e si mette lì, un po' mogio e un po' a trapezio, dimostrando che sì, potrebbe anche stare in piedi, ma chi mi assicura che lo farà anche una volta pieno di lenzuola e vestiti?
Lo rismontiamo e decidiamo di donare gli organi alla nettezza urbana bergamasca, mangiandoci le mani per quelle dieci volte che abbiamo fatto le scale a piedi, con un antone in spalla. E con il voto di non smontare e rimontare mai più nulla che sia più grande di un tavolo e di nota marca svedese.
ho levato un sacco di spam dai commenti.
Forse non hanno capito che siamo 4 femmine ma ci mandano un sacco di proposte per comprare viagra. BAH.
Siete passate a casa mia, ma forse non avete capito perchè abbiamo ancora tutti i vestiti negli scatoloni. Perchè non ho l'armadio. Ma voi avete visto un armadio mezzo montato, è vero. Allora vi racconterò la storia di Stronzo, l'armadio che non ne voleva più sapere.
Stronzo è stato comprato già di seconda mano da un tizio che voleva andare a vivere in Giappone. Aveva già fatto una vita di famiglia e si è sentito abbandonato. Quindi l'abbiamo adottato per il suo rapporto prezzo / qualità. Certo, era già in origine un mobile di seconda classe, ma era ben tenuto e facile da montare. Trasportato quindi nella casa vecchia, ha reso servigi fino a questo trasloco. Smontato e pulito, Stronzo è stato trasportato da me e Andrea giù per le scale della casa di Milano dal 5° piano fino al furgone in strada, sono 10 pezzi alti 240 cm, abbiamo fatto 10 volte le scale. L'abbiamo caricato e portato a Bergamo, custodito gelosamente ogni vitina o cernierina in un'apposita scatoletta. Lo rimontiamo a Bergamo e siamo quasi alla fine. Una cerniera di Stronzo inizia a sputare viti ogni volta che si apre l'anta, i tiranti del fondo strappano la spalla e sbriciolano il finto legno. Imprecando, corro al riparo da prontosoccorso con squadrette e piastre metalliche, a protesi dei tiranti. Ma Stronzo non ne vuole sapere, si accascia strappando anche le viti e si mette lì, un po' mogio e un po' a trapezio, dimostrando che sì, potrebbe anche stare in piedi, ma chi mi assicura che lo farà anche una volta pieno di lenzuola e vestiti?
Lo rismontiamo e decidiamo di donare gli organi alla nettezza urbana bergamasca, mangiandoci le mani per quelle dieci volte che abbiamo fatto le scale a piedi, con un antone in spalla. E con il voto di non smontare e rimontare mai più nulla che sia più grande di un tavolo e di nota marca svedese.
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