Eccoci qui sorellastre. hihihi. Bello bello il concerto, vero?
Bea, ĆØ chiaro che che l'ultima volta che ti hanno vista eri alta si ĆØ no un metro, adesso c'hai i riccioli biondi gli occhioni con rimmel e le tettine e tutto il resto, non avrebbero potuto riconoscerti neanche col test del DNA.
Comunque vorrei rilanciare i racconti dei lavori. Adesso vi racconto del lavoro piĆ¹ bello.
Ovviamente non in termini spirituali, ma l'ottimizzazione del rapporto paga/sbattimento.

Quando sono stata a New York, sapete che facevo la bay sitter con conguaglio insegnante lingua italiana. In quel periodo, adesso non so, tutto quello che era italiano era fighissimo: la lingua, la cucina, la moda, la letteratura, il cinema.
Ebbene. Sono stata contattata tramite amici di amici di amici per fare dei "corsi di aggiornamento" ad alcuni dirigenti di varie aziende e uffici. Di italiano, pensavo io. NO. Di bella figura al ristorante italiano. Questi dirigenti incontrano spesso altri dirigenti per concludere affari, e li portano al ristorante italiano, e il loro prestigio accresce se conoscono quello che stanno mangiando. Mi chiamavano un paio di giorni prima dell'appuntamento cruciale, sceglievo un ristorante fighissimo e mi portavano. Ordinavo io per tutti e durante la cena spiegavo la pronuncia di tutti i vini e come si cucina quello che si stava mangiando. Cene da 150-200 dollari a testa in cui dicevo cose cosƬ:

-Teroldego, not Tir'oldeegow, repeat!
-Chianti, not Cianzy. It's the name of chain hills in Tuscany
-Chianina, the cow
-Pachino, a country in Sicily
-Fiano di Avellino, not piano!
-Mussel, yes. You may eat it uncooked, it's not japanese, it's sea flavour. Saltiness, taste, taste!

Due giorni dopo loro facevano le loro porche figure, io tornavo a casa sazia e con 90 dollari di mancia, senza aver smosso di un passo il mio inglese traballante. Che bei tempi!